San Simeon Piccolo: pillole di storia

La chiesa dei Santi Simeone e Giuda, meglio conosciuta come San Simeon Piccolo, è forse uno dei monumenti più celebri della città di Venezia: si erge, infatti, con tutta la propria maestosa mole sul Canal Grande, di fronte alla stazione ferroviaria di Santa Lucia, ed è la prima cosa che si vede della città quando si arriva in treno. La denominazione "Piccolo" la distingue dalla vicina chiesa di San Simeon Grande, indicandone le minori dimensioni prima dei rifacimenti settecenteschi. La storia della chiesa iniziò nel IX secolo per volere delle famiglie dei Briosi e degli Adoldi. Nell'XI secolo, quando la città di Venezia cominciò a dotarsi di un'amministrazione ecclesiastica più estesa e capillare, la chiesa di San Simeon Piccolo fu elevata al rango di parrocchia: la sua consacrazione definitiva, però, secondo alcune fonti storiografiche, avvenne solo nell'estate del 1271. La prima struttura della chiesa, molto probabilmente, presentava un impianto basilicale diviso in tre navate, parallelo al Canal Grande. Ma questo primo edificio mostrò, negli anni a seguire, delle gravi problematiche strutturali che portarono alla scelta di una nuova soluzione costruttiva. Si arrivò, quindi, all'anno 1718: i lavori di ricostruzione furono affidati all'architetto Giovanni Scalfarotto, all'epoca quasi quarantenne, che fino a quel momento non aveva realizzato grandi capolavori. Nonostante la presenza del suo nome posta nell'architrave interna del pronao, infatti, alcuni storici ritengono che la sua carica di "proto" si limitasse alla semplice attività di supervisione dei lavori e che le idee progettuali gli venissero suggerite dalla committenza. I lavori durarono circa un ventennio e le ingenti spese furono finanziate grazie alla singolare iniziativa del parroco Giambattista Molin, soprannominato il Manera: l'organizzazione, cioè, di una grande lotteria pubblica, una sorta di autofinanziamento popolare dell'impresa. La chiesa, infine, fu solennemente consacrata nel 1738 da Gaspare de Negri, vescovo di Cittanova d'Istria. Dopo le soppressioni del regno napoleonico, la storia di San Simeon Piccolo ha avuto vicende alterne che si sono spesso intrecciate con quelle della sua "sorella" San Simeon Grande. 

La Chiesa di San Simeon Piccolo come un manuale di storia dell'architettura

La chiesa di San Simeon Piccolo, come si diceva in precedenza, è uno dei "simboli visivi" più rappresentativi della città di Venezia, una sorta di manuale di Storia dell'Architettura in nuce per i molteplici riferimenti utilizzati da Giovanni Scalfarotto nella sua imponente realizzazione: il Pantheon di Roma, la chiesa del Redentore ed il tempietto di Maser del Palladio, la chiesa della Salute del Longhena, le chiese gemelle di piazza del Popolo a Roma, questi alcuni degli esempi che l'architetto tenne sicuramente a mente per la sua grandiosa opera.

La chiesa, infatti, presenta un pronao corinzio con alto basamento al quale si accede mediante una scalinata, che s'innesta ad una rotonda centrale dominata da una maestosa cupola a calotta ovale, terminante con una lanterna a forma di tempietto. All'interno la pianta circolare presenta un presbiterio rettangolare e biabsidato.

Ma al di là dell'imponente impianto scenografico, quali sono le principali opere d'arte che impreziosiscono ulteriormente un gioiello già così tanto raffinato?

Ad esempio, nel timpano triangolare del pronao, il pregevolissimo rilievo marmoreo realizzato da Francesco Cabianca rappresentante il Martirio dei Santi Titolari, opera che non sfigura di fronte ai grandi capolavori scultorei che decoravano templi greci come il Partenone ed il Tempio di Zeus ad Olimpia.

All'interno, di grande interesse sono le tele di stampo neoclassico che decorano gli altari della rotonda: tra i più lodevoli, il San Francesco di Paola sorretto da un angelo con San Gaetano da Thiene eseguito da Antonio Marinetti detto il Chiozzotto. Ma una delle particolarità più interessanti della chiesa è la splendida cripta: a forma ottagonale, presenta una numerosa serie di cappelle funerarie dove sono seppelliti i più illustri membri della parrocchia, ambienti abbelliti da una serie di affreschi con Storie dell'Antico e del Nuovo Testamento, purtroppo in stato di deterioramento.