Venezia capitale della moda e del glamour più sofisticato

La Serenissima. Una città che portava questo nome non poteva che essere anche il regno del glamour, del savoir vivre, del divertimento e della leggerezza. Un regno ricco e influente che mostrava la sua potenza anche attraverso il costume: Venezia è sempre stata alla moda, e nel corso dei suoi anni gloriosi era lei a dettare le regole del costume, dell’eleganza. La moda rappresentava così anche la manifestazione visiva di un periodo storico e del suo aspetto economico, diventando uno dei capisaldi dell’economia della Repubblica. Nella Venezia della Serenissima le donne erano le aristocratiche più eleganti, quelle più libertine, indossando costumi completamente diversi dal resto d’Italia e d’Europa. Mentre negli altri stati, negli altri regni, le figure femminili erano mortificate in abiti accollati e sottoposte a dure norme sull’abbigliamento, a Venezia si scoprivano le scollature, anche molto ampie. I sontuosi abiti erano accompagnati sempre da scarpe con il tacco, chiamate calcagnini o ciopine, che davano slancio alla figura, e pettinature che sfidavano la legge di gravità per le loro ardite altezza. Il tutto era completato da ricchi ed opulenti gioielli, da un trucco candido che sbiancava il viso e colorava le labbra di rosso purpureo. Immancabile era il ventaglio, accessorio indispensabile per la comunicazione priva della parola, soprattutto arma di seduzione che permetteva di celare gli occhi o parte del viso per nascondere sorrisi o disappunto.

Ma perché Venezia divenne regina indiscussa della moda? La risposta sta nell’economia della potente Repubblica: i traffici marittimi con l’Oriente consentirono al regno del Doge di scoprire tessuti e broccati mai visti, stoffe preziose e soffici velluti, che venivano poi commerciati nel resto d’Europa, facendo gola anche alle corti più ricche, come quella francese.

E poi la Serenissima aveva una grande ricchezza in patria: il merletto di Burano. Una preziosa intessitura i cui segreti erano ben custoditi, oggi come allora, dalle merlettaie della piccola isola della Laguna: tutte le donne d’Europa richiedevano il prezioso merletto per adornare le proprie vesti.

Dunque, il traffici economici si intrecciavano magnificamente con l’artigianato veneziano, coniugando la preziosità dei tessuti orientali con un eccezionale lavoro manuale, giunto sino ai nostri giorni sotto forma di straordinari costumi che lasciano senza fiato, che ci fanno sognare.

A Venezia nacque una moda che non sottostava a dettami standardizzati, ma seguiva uno slancio emozionale vivo più che mai.

Il Museo del Costume di Palazzo Mocenigo, dove si conserva la magia del glamour della Serenissima

La magia di questi straordinari costumi oggi è custodita a Palazzo Mocenigo sede del Museo Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo.

Nato come una delle tante dimore patrizie che arricchiscono la città, voluto dall'omonima nobile famiglia veneziana, tra le più ricche ed illustri del passato della Serenissima, che nella sua personale storia conta ben sette dogi e svariati esponenti della politica e del clero.

Privo di un affaccio sul Canal Grande, connotato da una struttura imponente semplice e senza fronzoli di chiaro richiamo rinascimentale, in cui si fanno notare solo le due serliane dei due piani nobili, il palazzo appartenne ai Mocenigo per un periodo molto lungo, fino alla metà del 1900 quando Alvise Nicolò, ultimo esponente della famiglia decise che alla sua morte il palazzo fosse lasciato in eredità al Comune. Così avvenne nel 1945 e quarant'anni più tardi il Comune lo adibì a sede del Museo Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo, conservando la struttura originaria di dimora familiare che consente di rivivere le atmosfere eleganti e lussuriose dei ricchi patrizi della Serenissima. Il museo ha poi subito un importante rinnovo nel 2013 che ha raddoppiato gli spazi espositivi.

Nelle venti sale in cui si snoda il percorso museale ci viene regalata la possibilità di conoscere quella moda che ha contribuito alla nascita del mito della Serenissima, attraverso l'esposizione di costumi e stoffe magistralmente lavorate: una importante documentazione dell'evoluzione della storia del tessile e dell'abbigliamento che non ha eguali.

Notevoli i numeri di questa particolare esposizione: 13000 figurini che indossano abiti ed accessori datati dal Settecento al Novecento, costituendo una raccolta iconografica unica; 1300 pezzi di tessuti antichi arricchiti di ricami e merletti, testimonianza del pregevole operato degli artigiani dell'epoca, ma anche stoffe moderne dei primo del secolo scorso e vesti orientali; 172 paramenti sacri dal XV al XVIII secolo, di fattura non solo veneziana ma anche toscana, francese, con finanche elementi provenienti dalle Fiandre e dall'Asia Minore; 1000 pezzi tra arazzi e merletti.

Il Museo del Costume di Palazzo Mocenigo vanta anche una raccolta bibliotecaria che ricostruisce la storia della moda e del costume attraverso la carta stampata: circa 13000 pezzi tra pubblicazioni, monografie, libri moderni, periodici di moda dal Settecento ad oggi, incisioni e disegni che per minuzia di particolari raggiungono un alto livello artistico, fotografie di sfilate

Il rinnovo del 2013 ad opera di Pier Luigi Pizzi, ha raddoppiato gli spazi espositivi dando la possibilità di introdurre una rilevante sezione dedicata alla cosmesi, in particolare al profumo, elementi imprescindibili per le nobildonne della Serenissima come dicevamo innanzi: preparatevi ad immergervi nella storia delle origini della cosmesi nella Venezia del Settecento, con quelle che sono state le sue evoluzioni grazie alla presenza di strumenti multimediali che consentono di vivere esperienze sensoriali, come la mappa olfattiva vi farà ripercorrere l'antica "vie delle spezie", grazie alle quali i veneziani dall'Oriente diffusero la preziosa mercanzia in tutta Europa. Queste profumate e preziose miscele meritavano flaconi altrettanto pregiati tanto da diffondere l'arte del packaging profumiero, ed il Museo offre una interessante collezione di boccette in vetro che racchiudevano i profumi d'Oriente, diventando esse stesse simbolo di lusso ed opulenza. L'esposizione si conclude con le stazioni olfattive e la possibilità di sperimentare le famiglie olfattive dalle quali prendono vita tutti i profumi della Serenissima.

Un viaggio nella bellezza e dell'artigianalità attraverso le mura e la quotidianità di una dimora patrizia: affascinante e suggestivo.

Il glamour e l'alta moda oggi: l'abbigliamento contemporaneo di Slash

Questo viaggio nella moda dei tempi d'oro della Serenissima ci insegna che non esiste moda o tendenza senza la personalità di una donna: è il connubio tra le preziose stoffe d'Oriente e l'indole di ogni singolo animo femminile a creare la magia di uno stile che ha fatto poi il giro del mondo. Le donne non sono tutte uguali, non vogliono le stesse cose e ognuna di loro crea il suo personale stile.

Ed è a questo aspetto molto sensibile della moda a cui si dedica Slash, uno store di abbigliamento contemporaneo a due passi dalla Fondazione Prada e proprio da Palazzo Mocenigno. Ma ne trovate un secondo anche nella splendida Treviso. La diversità delle donne e l'importanza della non omologazione è in principio fondamentale su cui basano le loro scelte i proprietari di questo spazio creativo molto interessante. Ogni donna ha una storia personale e questo fa di essa una storia a sè, ricca di sfumature e di dettagli: l'intento di Slash è quello di rilevare i particolari della personalità di ogni donna e creando il connubio perfetto con la moda trasformali in bellezza assoluta. La moda di Slash è singolare ed insolita, lo store è stato voluto per diffondere l'arte di designers innovativi e creare una realtà che si discosta con tutte le sue forze dagli standard comuni. Capi unici di grande sapienza sartoriale che sanno esaltare, che si distinguono e che creano la differenza: da Slash sanno bene come suonare i tasti per far vibrare una donna in tutta la sua bellezza.

Negli stores di Venezia e Treviso Slash offre la possibilità di conoscere aziende di nicchia come Davines, D-due LAB, le creazioni visionarie firmate Noir by Kei Ninomiya, le linee dell’azienda giapponese Comme des Garçons, i tessuti e focus sulle strutture del marchio inglese Toogood, il brand coreano Neul, e i designers italiani Alessandra Micolucci e il giovane D'Alpaos, entrambi dal talento indiscusso.

Signori a Venezia si è fatta la moda e ancora oggi la città detta le regole del glamour più sofisticato.

Per personalità non omologate!


segnatevi questo:

i due stores di Slash si trovano a:

  • Venezia, Calle Longa 2156, Sestiere Santa Croce
  • Treviso, Treviso - Via Filodrammatici, 15

per info: 

  • venezia@slashtreviso.com