I nomi di calli, campi e campielli raccontano la storia della città

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Venezia è davvero unica sotto tanti aspetti. Tra questi c'è sicuramente il modo in cui vengono chiamati quartieri, strade e piazze: sono questi nomi curiosi e singolari che raccontano la storia della città.

Innanzitutto il capoluogo lagunare è suddiviso in sei sestieri, ovvero quartieri, all'interno dei quali troviamo calli, campi, campielli e tante altre denominazioni che suonano bizzarre alle orecchie di ogni forestiero. Già, ma perchè? La risposta è che tutti i termini della toponomastica veneziana sono scritti in dialetto. Suggestivo davvero, non credete?

Non stupisce dunque se girando per Venezia non si vede alcun cartello stradale. In città infatti i nomi di calli e campi sono scritti nei famosi nizioleti, termine dialettale che significa piccolo lenzuolo: basta alzare lo sguardo per vederli, magari sotto ad una finestra, dentro ad un rettangolo è dipinta la denominazione della strada o del luogo.

A Venezia non troverete dunque vie, ma calli, rigorosamente al femminile: ce ne sono tante, alcune con nomi romantici come Calle Amor dei Amici. Due solo sono le vie: Via Garibaldi nel Sestiere di Castello e Via XXII Marzo, la strada dello shopping lussuoso appena dietro Piazza San Marco. 

Percorrendo in lungo e in largo la città vi imbatterete di certo in una ruga: dal francese rue per alcuni, derivata dal latino secondo altri, ha il significato di solco, e si tratta di una strada più lineare di una calle con abitazioni e botteghe su entrambi i lati. 

Ma i percorsi a piedi si possono anche chiamare fondamenta quando una calle si trova a costeggiare un rio come Fondamenta dei Tolentini nei pressi di Piazzale Roma, o una riva se invece la calle si apre su acque più ampie come il Bacino di San Marco e la sua elegante Riva degli Schiavoni, oppure il Canal Grande con la rialtina Riva del Vin.

Avete visto da qualche parte la scritta rio terà? In questo caso è un tratto di strada dove una volta scorreva un canale, poi interrato e reso quindi camminabile: Rio Terà dei pensieri  nel Sestiere di Santa Croce è solo uno dei più noti, ma c'è anche il terribile Rio Terà dei Assassini nei pressi del Teatro La Fenice.

Ma non è tutto. A Venezia esiste anche una sola strada, la Strada Nova, un'arteria pedonale molto importante che collega la stazione Santa Lucia a Rialto. E proprio nella stessa zona non potrete non sentir parlare di Lista di Spagna: il termine lista deriva dall'usanza, ai tempi della Serenissima, di “far el liston" ossia listare con delle righe in pietra d’Istria le residenze degli ambasciatori stranieri. In questo modo veniva delimitato il tratto in cui questi potevano godere di particolari immunità.

Ma Venezia è una città sull'acqua e quindi anche i corsi d'acqua sono percorribili! Esistono solo due canali, il Canal Grande e il Canale della Giudecca. Tutti gli altri vengono definiti rii, e ognuno di questi ha un nome tutto suo!




Una sola piazza, ma tanti campi e campielli

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Un campo a Venezia è una piazza, ricordando il loro passato erboso o di campi coltivati legati sempre una parrocchia. Tra i più famosi citiamo ad esempio Campo Santo Stefano, subito dopo il ponte dell'Accademia in direzione San Marco, Campo San Polo, il più grande della città e Campo San Barnaba, quello in cui è stata girata una famosa scena del film “Indiana Jones”!

A Venezia però una piazza in realtà esiste ed è il luogo più famoso della città: piazza San Marco. Accanto a questa troviamo anche due piazzette: una sul lato sinistro della Basilica chiamata piazzetta dei Leoncini per via delle statue dei due leoni che sembrano pronti a difendere questo spazio leggermente defilato dalla piazza, sul cui fondo troviamo il palazzo patriarcale, sede della curia diocesana e residenza del Patriarca; l’altra piazzetta corrisponde all’area che ha ai suoi lati la Libreria Sansoviniana da una parte e Palazzo Ducale dall’altra. 

Altre piazzette a Venezia non ne vedrete, ma vi troverete spesso in luoghi simili dal nome campiello, ovvero piccolo campo: ce ne sono tantissimi e alcuni molto belli quanto difficili da trovare. Solitamente in un campiello le case si affacciano in questa piccola corte, creando microcosmi fatti di voci, panni stesi e profumo di cibo. Dalle parti di Rialto potete cercare ad esempio Campiello del Remer, forse il più famoso della città.

Infine, a collegare calli e campi vi imbatterete spesso nei caratteristici sotoporteghi, passaggi ricavati nel corpo di un edificio dal quale, per la sua creazione, è stato eliminato tutto il piano terra.

Siete pronti a perdervi per la città alla scoperta di calli, campi e campielli?


Girovagando per la città vi sarete accorti che, tranne poche eccezioni come Via Garibaldi, Campo Manin e Campo Nazario Sauro, nella toponomastica tutta veneziana è del tutto assente il culto della personalità laica: non ci sono strade i rii o ponti, che pure hanno i loro nomi, dedicati a personaggi famosi o dogi, musicisti o artisti. Questi luoghi sono dedicati ad abitudini popolari, a professioni che in quelle zone si svolgevano, a prodotti consumati e venduti  in una determinata area della città, ma anche a fatti di cronaca nera, come la celebre Riva de Biasio (qui). Soltanto i campi riportano i nomi dei Santi. Ecco perchè la toponomastica racconta la storia della città!

"A Venezia il lavoro è stretto, la religione è larga!"