Simbolo secolare della città di Venezia, della sua antica Repubblica, ma anche della Regione Veneto e della marina militare e mercantile Italiana, presente nelle piazze e negli edifici storici di tutte le città che in passato erano sotto il dominio della Serenissima, il leone alato di Venezia è solitamente interpretato come un’allegoria di San Marco, e per questo motivo è detto anche Leone Marciano: questa simbologia deriva da un’antichissima tradizione secondo la quale un angelo, sotto forma proprio di leone alato, avrebbe predetto a San Marco la sua futura sepoltura nelle terre lagunari venete; il leone alato è, inoltre, uno dei quattro animali che nel libro dell’Apocalisse sono posti intorno al trono del Salvatore, intenti a cantarne le lodi.
Il simbolo leonino, le cui prime raffigurazioni in terra veneziana pare risalgano al 1261, racchiudeva simbolicamente tutte le caratteristiche e le qualità con cui Venezia amava pensare e descrivere sé stessa:
  • la criniera rappresentava la forza della Repubblica
  • le ali simboleggiavano l’elevazione spirituale
  • l’aureola, tradizionale simbolo cristiano della santità, sottolineava la pietà religiosa che animava gli abitanti della Serenissima
  • la coda felina, ritta verso l’alto, indicava la maestà e la potenza della città
Il leone era spesso raffigurato insieme ad un libro, simbolo di saggezza e della sovranità di stato, e ad una spada, universale rappresentazione della giustizia; non era raro, inoltre, rappresentare il leone marciano con le zampe anteriori ben salde sulla terra e quelle posteriori poggiate sulla acqua: il messaggio è chiaro, il potere della Serenissima si estendeva sia sulla terra che sul mare.
L’antico gonfalone (quello che oggi definiremmo “bandiera”) della Repubblica Marinara di Venezia presentava il Leone Marciano su un campo azzurro bordato di croci e decorazioni dorate a fascia rossa, circondato da sei fiamme, una per ogni sestriere della città, mentre nell’attuale vessillo del Comune di Venezia il leone alato si staglia su uno sfondo rosso accesso, colore da sempre associato alla forza militare, a dimostrazione che la città lagunare ancora si riconosce fieramente nelle virtù incarnate dal suo eterno simbolo.