L'11 Novembre a Venezia si festeggia San Martino: un'antica tradizione popolare, un tempo tra le festività più importanti dell'anno. Si trattava di una sorta di capodanno contadino, un giorno in cui si mangiava e si beveva tanto prima di cominciare il periodo di digiuno che sarebbe durato sino al Natale. Oggi non è più così, e sebbene la festa non sia scomparsa dal calendario delle celebrazioni, è molto sentita soprattutto dai bambini, che la celebrano sempre con grande partecipazione ed entusiasmo.

La festa di San Martino ha a che fare con il senso di carità, con l'ultimo sole di inverno, con filastrocche, baccano e dolciumi, una gioia che tutti i veneziani condividono.


Le origini della festa

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A cosa si deve questa antica celebrazione? Ad un'antichissima leggenda.

Si narra che nel Trecento Martino, originario dell'attuale Ungheria, fosse un giovane educato per volontà della famiglia a Pavia, dove fu costretto a trasferirsi sin dalla tenera età, essendo il padre un ufficiale romano. Iniziato alla vita militare in una scuola di arruolamento, il giovane si avvicinò al Cristianesimo della cui dottrina sposava soprattutto i pensieri di condivisione e vicinanza al prossimo, e i sentimenti di carità ed umiltà. L'11 Novembre Martino si trovava nella vicinanze di Venezia sul suo cavallo: era un giorno freddo e tanto piovoso. Nel suo percorso incontrò un povero uomo coperto solo di pochi stracci e tanto infreddolito. A quel punto il giovane non esitò a sguainare la sua spada per tagliare il suo caldo mantello e condividerlo con quello sconosciuto bisogno. Condivise l'unica cosa che aveva, trovandosi del tutto sprovvisto di danaro o altro.

La leggenda vuole che dopo poco da quel caritatevole gesto un caldo sole squarciò le grigie nuvole regalando un cielo azzurro ed una giornata radiosa: è da qui che deriverebbe l'espressione "l'estate di San Martino" per definire le ultime calde giornate di Novembre prima dell'arrivo del freddo inverno.

Il culto del Santo è celebrato nell'omonima chiesa di Castello dove un bassorilievo presente sulla facciata ricorda l'episodio del mantello.


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Da questa leggenda nacque l'usanza di celebrare, proprio l'11 Novembre, la carità e la vicinanza ai più bisognosi: in quel giorno si diffuse l'abitudine, infatti, per la povera gente di andare sotto le finestre delle case contadine facendo baccano nella speranza di ottenere castagne calde, vino e qualche moneta.

Con i secoli il significato della festa è mutato diventando una tradizione celebrata soprattutto dai bambini che, incoronati con corone di cartone e coperti da spiritosi mantelli di colore rosso come quello di Martino, girano per la città sbattendo pentole e coperchi alla ricerca di dolciumi e leccornie da abitanti e negozianti, cantando la tipica filastrocca:

"San Martin xe andà in soffita a trovar ea so novissa, so novissa no ghe gera San Martin col culo par tera, e col nostro sacchetin, ve cantemo San Martin!"


Prepariamo il dolce di San Martino: la ricetta

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La festa di San Martino si celebra anche a tavola con la preparazione del tradizionale dolce. Vi sarà sicuramente capitato di scorgere nelle vetrine delle pasticcerie veneziane dei grandi biscotti a forma di cavaliere a cavallo: è la riproposizione in pasta frolla dell'episodio leggendario del Santo e del povero sconosciuto. Il biscotto, ottenuto con un apposita forma tagliapasta, è realizzato con una pasta frolla molto semplice e friabile arricchita poi, una volta cotta, con decorazioni di vario tipo: dalla ghiaccia reale ai cioccolatini, dai confetti colorati alle caramelle zuccherosa.

Mettiamoci all'opera!


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Ingredienti

Per la pasta frolla

  • 250 gr di farina 00
  • 125 gr di burro a temperatura ambiente
  • 150 gr di zucchero semolato
  • 1 tuorli
  • 1 uovo intero
  • 1 pizzico generoso di sale
  • 1 bacca di vaniglia
  • Buccia grattugiata di 1 limone non trattato

Per la ghiaccia reale

  • 175 gr di zucchero a velo
  • 30 gr di albume pastorizzato
  • Qualche goccia di succo di limone
  • Colorante a piacere se volete

Per la decorazione

  • Confettini colorati
  • Cioccolatini
  • Caramelle

Procedimento

Tagliate a tocchetti il burro freddo e inseritelo in un robot o in una planetaria insieme alla farina. Frullate insieme per pochi minuti per la così detta “sabbiatura”. Otterrete così un impasto di briciole. Aggiungete poi lo zucchero, le uova (sia il tuorli che quello intero), il sale, la buccia del limone e i semi della bacca di vaniglia. Azionate ancora il robot fino ad ottenere un composto ben compatto: basteranno davvero pochi minuti. Trasferite il composto su una spianatoia infarinate ed impastate molto velocemente fino a rendere il composto omogeneo e liscio.

Consiglio: Fate attenzione, la pasta frolla non deve essere mai lavorata per troppo tempo, al fine di evitare che il calore della mani scaldi troppo il burro, portando ad un composto disomogeneo e di difficile lavorabilità.

A questo punto formate un panetto rettangolare e schiacciato. Avvolgetelo nella pellicola e lasciate riposare in frigo per almeno 2 ore. Formare un panetto e non una pagnotta vi aiuterà poi nella stesura della sfoglia. Trascorso il tempo di riposo, eliminate la pellicola e trasferite il panetto su una spianatoia infarinata. Con il mattarello stendete una sfoglia di circa 8 millimetri di spessore. Cercate di creare una sfoglia omogenea. Trasferitela su un foglio di carta forno (meglio se un tappetino microforato) e pressatevi sopra la forma di San Martino. Se non avete questo particolare tagliapasta, vi lascio in fondo all'articolo l'apposita immagine, così potete stamparla, ritagliatela e poi appoggiatela sulla sfoglia e ricavate la forma con la punta di un coltello. Per avere una cottura uniforme ricoprite la il biscotto con un altro foglio di carta forno.

Trucchetto: dopo aver dato forma ai biscotti congelateli e poi cuoceteli da ghiacciati. Questa tecnica aiuterà i biscotti a conservare perfettamente la forma durante la cottura e saranno perfetti!

Cuocete in forno statico caldo a 165 gradi per circa 15 minuti. Non portate troppo avanti la cottura e non eccedete nel calore del forno altrimenti il biscotto seccherà eccessivamente ed indurirà. Quando sarà cotto e ben dorato sfornatelo e lasciatelo raffreddare a temperatura ambiente.

Una volta raffreddato il biscotto è il momento più divertente: la decorazione. Mi raccomando, deve essere allegra e succulenta!

Per prima cosa prepariamo la ghiaccia reale: in una ciotola capiente mettete insieme l'albume e le gocce di limone. Iniziate a montare con delicatezza. Incorporate poi poco alla volta lo zucchero fino ad ottenere un composto liscio non troppo liquido. Utilizzate la sacca da pasticcere con un beccuccio molto piccolo, di circa 1/1,5 millimetri, e versatevi dentro la ghiaccia. Se preferite aggiungete del colorante a vostro piacere. A questo punto date spazio alla creatività e divertitevi con la decorazione. Prima che la ghiaccia indurisca aggiungere i confettini, i cioccolatini e le caramelle. San Martino è pronto per essere gustato.

Se siete molto golosi potete rivestire il biscotto con del cioccolato fuso prima di passare alla decorazione.

E voi, che parte di San Martino scegliete di mangiare?


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Qui sotto trovate l'immagine da salvare, stampare e ritagliare per preparare il vostro dolce San Martino.

Buon San Martino a tutti!