La marmellata, buona e zuccherosa, fa pensare immediatamente a qualcosa di genuino e semplice, riporta la memoria alle merende non preconfezionate che consumavamo da bambini: pane, burro e marmellata. E crescendo, anche da adulti, continuiamo ad apprezzare questa preparazione a base di frutta fresca che consumiamo nelle nostre colazioni o in abbinamento a piatti salati come formaggi e carni, per cene gourmet.

E a Venezia la marmellata è sempre stato un affare serio, da quando gli armeni diffusero in Laguna una preparazione molto particolare, fino agli artigiani di Stringhetto.

Preparate pane e burro, io vi consiglio delle confetture assai speciali!

Ieri: gli Armeni a Venezia e la vartanush, confettura di rose dell'isola di San Lazzaro

20190826171708Marmellata di Rose a Venezia.jpg

E' il 1715 quando il monaco armeno Mechitar di Sebaste arriva a Venezia con un gruppo di confratelli per sfuggire alle ire dei Turchi: i commerci della Serenissima con il Levante avevano già consentito di creare un'importante amicizia tra i due popoli.

Mechitar in poco tempo portò tra le calli la sua cultura, la lingua e una cucina molto raffinata: l'anima veneziana si unì all'anima del popolo armeno, segno tangibile di una reciprocità compiaciuta grazie anche alla comune fede cristiana. Trascorsero appena due anni e gli armeni chiesero ed ottennero dal Senato veneziano la piccola isola di San Lazzaro per poter collocare il loro monastero. In poco più di tre secoli gli armeni costruirono il monastero, la biblioteca, la tipografia e il cimitero: un angolo di Armenia sperduto nelle acque della Laguna che è diventato uno dei centri di cultura armena più importanti al mondo.

Persino Lord George Gordon Byron rimase affascinato dal luogo, dalla cultura e dalla lingua e vi si stabilì per sei mesi, ed oggi è possibile visitare quella che era la sua camera.

Il Museo del monastero custodisce, invece, un'importante opera del Tiepolo: la pace e la giustizia.

I religiosi mechitaristi, dediti allo studio e alla preghiera non trovarono a San Lazzaro un luogo ostile, ma un ambiente prospero di giardini che "profuma di cardamomo e cannella, di rose, di violette, di flessibili rami di cipresso, di usignoli in esilio, questo raro inestimabile gioiello" [cit. un poeta armeno]

Fu dunque facile adattarsi e trapiantare le tradizioni armene in Laguna. E' in questo verde angolo di terra accarezzato dal sole e dalla brezza marina, trovarono spazio grandi coltivazioni di rose, nella profumatissima varietà damascena. Ed è utilizzando i petali di queste rose dal colore intenso che i monaci preparavano e ancora preparano la vartanush, la confettura di rose. Per la sua preparazione le rose devono essere colte nella brina mattutina di maggio, per poi sfogliarne i petali a mano eliminando la base amara. Aggiunto poi lo zucchero ed il succo di limone vengono poi sfregati per consentire l'uscita dei profumi. Dopo un periodo di macerazione il composto viene bollito fino a raggiungere la consistenza corretta, senza l'aggiunta di addensanti e conservanti: la profumatissima vartanush dal caratteristico colore rosso intenso è pronta per essere gustata.

Una preparazione meticolosa ed artigianale che porta con se secoli di storia e che profuma di esotiche terre lontane, di culture che seppur distanti vivono in una convivialità fatta di rispetto e condivisione.

Dovremmo imparare dagli antichi...

segnatevi questo:

  • come arrivare a San Lazzaro degli Armeni: in vaporetto da San Marco-San Zaccaria, alla Fermata B prendete al Linea 20. La fermata di San Lazzaro avviene solo su richiesta, quindi comunicatelo al marinaio;
  • come arrivare da Stringhetto, Rio Terà della Maddalena 2085, Cannaregiodalla Stazione Santa Lucia imboccate a sinistra Rio Terà Lista di Spagna, Ponte delle Guglie e poi Rio Terà San Leonardo dritto fino a Rio Terà della Maddalena; da San Marco, in vaporetto Fermata San Marco-San Zaccaria E direzione Piazzale Roma, scendete a San Marcuola, percorrete Rio Terà del Cristo e poi a destra verso Rio Terà della Maddalena.

Oggi: dall'albero al vasetto, gli artigiani della dolcezza di Stringhetto

20190903162801Marmellata Stringhetto Arancia e Carote.jpg

Oggi la confettura in Laguna ha il sapore dell'artigianalità e della passione della famiglia Stringhetto. Una storia semplice la loro, fatta di uomini appassionati e legati alle loro radici, di condivisione familiare, di nuove e lungimiranti idee che guardano al futuro rimanendo saldamente legate alle tradizioni, che hanno dato vita ad una realtà aziendale leader nella preparazione delle confetture artigianali.

Tutto ha inizio con Fabrizio Stringhetto che, cresciuto nella campagna padovana tra orti e frutteti, decide di portare la sua terra in città aprendo un negozio di frutta e verdura per la grande e piccola distribuzione. Il negozio cresce e grazie al primogenito Cristian diventa anche enoteca con una raffinata selezione di vini pregiati. Ma è grazie alla brillante mente del secondogenito Stefano che avviene a svolta: giovane, introverso e di poche parole, convinto che nella vita contino più i fatti che le chiacchiere, comincia per caso a 16 anni a lavorare nel negozio paterno, e subito intuisce che per poter crescere ed affermarsi sul mercato un'azienda deve andare oltre, fare un passo in avanti, rinnovarsi avendo la capacità di rimanere se stessa. Stefano è giovane, scalpita, sperimenta, studia e da autodidatta comincia a creare delle confetture dal sapore insolito: mette sul mercato un prodotto nuovo. Così nel 2000 quello che era un negozio di frutta diventa un'azienda specializzata nella produzione artigianale delle confetture e del cioccolato, che con la linea Tuttafrutta conta oggi ben 35 varietà differenti.

Ma cosa ha di speciale la confettura Stringhetto? Beh, di speciale ha la genuinità delle materie prime e sopratutto la lista degli ingredienti, piccola piccola: frutta e fruttosio. Ma come è possibile realizzare un prodotto confetturiero senza l'utilizzo di addensanti, conservanti e saccarosio? La risposta è nell'alta percentuale di frutta contenuta: per realizzare 1000 grammi di confettura vengono utilizzati minimo 1100 grammi di frutta. Queste dosi, insieme alla bassa temperatura di cottura, consente alla preparazione di addensarsi con le sole proprietà della frutta, che conserva inalterate tutte le sue proprietà, come il contenuto di vitamine e sali minerali, il sapore ed il colore.

Il risultato sono prodotti di altissima qualità, che dimostrano una profonda conoscenza delle materie prime ed il loro comportamento quando vengono abbinati e mescolati tra loro. Questo modus operandi toglie importanza e libero arbitrio ai macchinari durante la produzione, lasciando il pieno controllo all'uomo e al suo sapere: prodotto artigianale a tutti gli effetti.

Ma le radici della propria vita sono importanti e Stefano lo sa bene, e quindi con la sua lungimiranza decide di completare il cerchio: dal 2013 la famiglia Stringhetto, torna alla terra dalla quale era partita, divenendo produttore delle materie prime che utilizza con la coltivazione di frutteti che vanno a completare la filiera produttiva. E' il caso di dire: dal produttore al consumatore!

Cosa si trova in un vasetto di confettura Stringhetto? Una esplosione di profumi che rimandano a filari di frutteti rigogliosi, una consistenza morbida e naturale, non gelatinosa, il sapore deciso e distinguibile degli ingredienti, e la sorpresa di accostamenti nuovi che stuzzicano il palato.

Gustatele semplicemente su una fetta di un buon pane, o in una preparazione dolciaria come una crostata della nonna, o in abbinamento a formaggi e carni, o a cucchiaiate per momenti di puro piacere!

Le mie preferite? Difficile scegliere perchè sono tutte golose e gustose, ma amo la confettura al lampone in cui la dolcezza della confettura si equilibra con l'aspro della frutta, pere e noci con il connubio perfetto di dolce e amaro da abbinare ai formaggi, e poi mela e cannella che ricorda il sapore dello strudel, la vitaminica arancia e carote, l'insolita zucca e zenzero, e ancora mele e menta, peperoncino piccante e l'audace pomodoro e scorzetta di arancia.

Per i più golosi la produzione di Stringhetto vanta anche prodotti di arte cioccolatiera di grande qualità, come le soffici creme spalmabili, praline, cioccolatini e frutta ricoperta: assaggiate i cremini, deliziosi!

Stringhetto è una splendida realtà che deve la sua fortuna alla passione, alla solidità familiare e alla mente brillante di Stefano, giovane e sveglio che ha rischiato e studiato senza fermarsi dinanzi alle difficoltà, cercando di migliorarsi sempre di più perchè come egli stesso dice "se finora hai fatto qualcosa di buono, inizia subito a fare qualcosa di meglio" .

Un esempio da ammirare e seguire.

E bravo Stefano!