Venezia, come molte altre città, è ricca di piatti tradizionali che vengono sempre riproposti nel periodo natalizio. Dall’aperitivo fino al dolce, quest’isola offre la possibilità di richiamare antichi sapori che solitamente il resto dell’anno, forse per pigrizia o per mancanza di tempo, vengono dimenticati. Sono infatti ricette come: i caramei col stecco, l’anguilla in umido e il cialdone che determinano l’arrivo delle feste.
Per farti entrare nel giusto mood ti chiedo di immaginarti di trovarti in una calle stretta e di passare sotto a una porta bassa, sarà il tuo accesso per entrare in una tipica casa veneziana dagli spazi piccoli. Da qui la prima cosa che vedrai è una vecchia signora cucinare e da subito sentirai il profumo del cibo che ha sui fornelli pervaderti.
È esattamente questa una delle sensazioni che più amo del periodo natalizio, donne che cucinano per ore in una casa deserta che però sanno presto sarà riempita di parenti e bambini affamati.
Ma quali sono le ricette tipiche da cucinare in questo periodo? E quanto lontana è la loro storia?
Italiani alla conquista del baccalà
È il 1432 quando Pietro Querini a causa di una tempesta sbarca sull’isola di Rost in Norvegia, oltre il Circolo polare artico, e nota che gli abitanti del posto si nutrono di un pesce a lui sconosciuto, lo stoccafisso. Affascinato fin da subito da questa creatura marina, buono da essere consumato sia fresco che salato, decide di portare con se un carico al suo rientro a Venezia.
Saranno proprio i veneti a modificare il nome di questo pesce in baccalà, dal latino baculus (bastone), probabilmente per la sua caratteristica di essere duro come un legno.
Diventato un ingrediente principale per la cultura culinaria veneziana, il baccalà, viene proposto nel periodo delle feste in diverse vesti, considerato un piatto magro lo possiamo trovare tutto l’anno come ingrediente principale nei cicchetti.
A quando i bigoli in salsa?
Un altro classico della cucina veneziana e del Veneto sono i bigoli in salsa, pasta simile a grossi spaghetti, lunga e trafilata dalla superficie ruvida e porosa, accompagnati da un condimento gustoso e semplice fatto di: cipolle trite finemente, acciughe e olio d’oliva.
Da secoli questo piatto è simbolo di digiuno e purificazione infatti è usanza prepararlo nei giorni di astinenza dalla carne come: la vigilia di Natale, il Venerdì Santo e il mercoledì delle Ceneri. È grazie però all’esplosione di sapori che dona questo piatto che, i bigoli in salsa sono diventati simbolo di un altro momento della tradizione veneziana, la festa del Redentore.
Dolci da tradizione
Tanti sono i dolci tradizionali veneziani, ma gli immancabili nel periodo delle feste sono sicuramente loro:
- I bussolai buranei sono dei dolcetti di pasta dolce ricca di uova e burro tipici dell’isola di Burano, preparati a casa e cotti dai fornai, li troviamo nelle credenze delle abitazioni e serviti all’occorrenza in caso di ospiti. Il loro particolare nome deriva dal termine ‘busa’ che in dialetto veneziano significa buca aggiunta la parola ‘buranei’ per indicarne l’origine;
- I zaeti o zaleti veneziani sono biscotti panciuti e friabili con forma a losanga fatti di uvetta e farina di mais. È proprio a quest’ultimo ingrediente che devono il loro nome, perché conferisce all’impasto un inconfondibile colore giallo intenso. Nati verso il 1600 tra Belluno e le provincie friulane di Udine e Pordenone, questi dolcetti hanno riscontrato grande successo quando venivano portati insieme ad altre merci a Venezia come prodotto per essere venduto.
Per tradizione, ancora oggi a Venezia, non si chiude un pasto a ‘modo’ senza aver servito agli ospiti: bussolai buranei e zaleti con vini passiti, liquori o crema al mascarpone.
In questo articolo ho voluto presentarti e raccontarti la storia solo di alcune ricette tipiche della tradizione veneziana, ma ce ne sono molte altre ad esempio: il panettone di tramezzini, pasta e fasoi e bigoli al ragù d’anitra.
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