Tra stampe antiche, mosaici e specchi, pregiati tessuti e il legno delle barche: l’artigianato a Venezia brilla tra mestieri antichi e sconosciuti.

La prossima volta che vai a Venezia non seguire le strade che conosci, ma immergiti per nuove vie: ti delizierà scoprire un tessuto di botteghe che fa rivivere ogni giorno la raffinatezza e l’abilità dell’artigianato di Venezia.

All’opera troverai artigiani dediti a mestieri che conosci e altri che forse ti sono sconosciuti. In questo tour, scoprirai i volti nascosti dietro alle feste solenni dell’antica Serenissima. Conoscerai chi ha prodotto per secoli le maschere, le meraviglie in vetro, persino le gondole e le stampe più antiche.

Questa Venezia meno conosciuta ti lascerà senz’altro a bocca aperta.

Tour dell’artigianato veneziano: le 5 esperienze da vivere solo a Venezia

Iniziamo dunque ora il nostro viaggio alla scoperta di ciò che rende Venezia la città dei veneziani.

Scopriremo che tra passato e presente, molti mestieri artigianali hanno acquistato il sapore del folklore, mentre altri sono rimasti più vivi che mai.

In fin dei conti, lo abbiamo detto da sempre: al di là del lusso e dello scintillio, ciò che rende Venezia un patrimonio dal valore inestimabile, sono le sue persone. Quegli artigiani Veneziani che, nel dietro le quinte delle feste più trionfali, lavorano alacremente per la loro città. Scopriamoli assieme.

1. L’artigianato delle maschere veneziane: l’arte di Mascareri e Targheri

Anche chi passeggia frettolosamente per le vie del centro non può restare indifferente alle vetrine dei mascareri, sempre tappezzate di maschere. I mascareri e i targheri sono infatti tra gli artigiani più famosi di Venezia. Sono letteralmente i fabbricanti di maschere e di scudi di cartapesta, uno dei mestieri più antichi della Serenissima.

Già nel XIII secolo si legge di questo mestiere nei documenti ufficiali, ma fu soltanto nel XV secolo che l’arte di fabbricare maschere divenne estremamente popolare. Le maschere infatti divennero d’uso durante il mitico Carnevale di Venezia.

Ecco dunque che per tutelare il proprio mestiere nel 1436, al tempo del doge Foscari, questi artigiani si dotarono di mariegola, in altre parole di uno statuto, che è tuttora conservato nelle sale dell’Archivio di Stato.

Il medico della peste, la Bauta, o tutti i personaggi della Commedia dell’Arte: non si può rimanere estasiati dalla dovizia di dettagli che ornano questi raffinati prodotti di artigianato veneziano.

Ve ne sono un po’ in ogni dove a Venezia e ogni tanto, se presti attenzione, potresti anche vedere un artigiano all’opera…

Con il  VenicePass, poi, la visita diventa esperienza presso la Bottega dei Mascareri.

3. L’artigianato dell’acqua, tra Squeraroli e Remèri di Venezia

Se di squeri e squeraroli forse non tutti hanno sentito parlare, il prodotto della loro incredibile arte è noto anche a chi a Venezia non c’è mai stato. Ogni imbarcazione a remi che solchi le acque veneziane, tra cui le gondole, infatti, è stata prodotta all’interno di uno squero. Non solo gondole, però: anche pupparini, sandoli, s’ciopóni e ogni imbarcazione di piccola e media grandezza veneziana.

Non ne sono sopravvissuti molti al passaggio del tempo. Se però si esce dai sentieri più battuti dal turismo, non è così raro incontrarne uno e magari vedere un maestro d’ascia all’opera.

Alcuni squeri organizzano dei tour, durante i quali i visitatori possono mettere piede all’interno di questi cantieri e osservare i maestri all’opera. Uno degli ultimi squeri ancora attivi, uno dei più famosi ed antichi, si trova nel Sestiere di Dorsoduro, non troppo lontano dalle Fondamenta delle Zattere.

Dei remèri forse si sente parlare ancora meno spesso, eppure sono uno dei capisaldi dell’artigianato a Venezia. Uno dei mestieri più antichi della Serenissima che permette la realizzazione dei remi (fatti dal remèr) e delle forcole (realizzate dai forcolai). Queste ultime sono normalmente chiamate scalmi, e sono gli appoggi sui quali si fa perno con il remo per vogare sulle barche veneziane.

Un mestiere tanto importante quanto difficile che necessitava anche qui di una mariegola, ovvero uno statuto (compilato nel 1307). Anche di remaioli non ne sono rimasti poi molti. Di questa antica arte sopravvivono oggi poche botteghe che, di generazione in generazione, raccontano ai visitatori i loro preziosi segreti.

2. Gli artigiani del vetro, ma non solo vetro soffiato

Quando si parla di artigianato a Venezia, normalmente vengono in mente per prima cosa le fornaci di Murano. Chiunque abbia l’occasione di vedere un artigiano del vetro all’opera rimane incantato dalla maestria con la quale, in pochi istanti, trasforma una massa informe in un oggetto d’arte.

Normalmente, è proprio il vetro soffiato a catalizzare gran parte dell’attenzione. Eppure, l’arte del vetro a Venezia è declinata in tantissime forme diverse.

Parliamo anche dell’arte del mosaico a foglia d’oro 24K, di smalti veneziani utilizzati per impreziosire le creazioni che furono di ispirazione persino per Gaudì e la Sagrada Familia. Parliamo di meravigliosi specchi veneziani che proprio tra Quattro e Cinquecento iniziarono ad essere realizzati nel cristallo più squisito. Così splendidi da essere richiesti in ogni dove e da far nascere le corporazioni degli specchieri veneziani.

E grazie al vetro, l’artigianato è esploso a Venezia in ulteriori forme: dalle maestose sculture vitree ai piccoli dettagli che impreziosiscono i gioielli. Le murrine, che così tanto ricordano le antiche perle d’Oriente, sono proprio nate tra gli incandescenti forni di Venezia.

Per approfondire la storia di quest’arte e dei suoi artigiani, non dimenticare che a Murano si trova un museo assai approfondito: il Museo del Vetro, incluso tra le attrazione del VenicePass.

4. Tra gli artigiani delle antiche stampe e rilegature

Venezia è conosciuta per le tante librerie, più o meno ricche di folklore, che sono disseminate per la città. Oltre alla bellezza di questi luoghi, vi è un meraviglioso sottobosco di antiche stamperie che raccontano di un glorioso passato e di un presente prezioso.

Quando la stampa a caratteri mobili venne inventata nel 1450 da Gutenberg, non molti sanno che tra le prime città ad adottare una tipografia fu proprio Venezia. Fu la nona città d’Europa, per l’esattezza, e il primo libro, un’opera di Cicerone venne stampato solo nel 1469 dai fratelli Johann e Wendelin von Speyer.

Nel giro di pochissimi anni, a Venezia aprono decine di tipografie: se ne stimano circa 150, contro le circa 70 di città come Parigi. Il Cinquecento, dunque, si apre come una stagione aurea per la stamperia veneziana che si configura come prima in Europa. Editori del calibro di Manuzio, Francesco Marcolini, Giunti e Giovanni Giolito de’ Ferrari renderanno quest’arte celebre in ogni dove.

Nel Novecento, questa preziosa forma di artigianato troverà a Venezia nuovo impulso, grazie alla sintesi culturale e stilistica tra Veneziani e Armeni, molti dei quali troveranno in città rifugio in seguito alla diaspora. Testimonianza egregia è l’Antica Stamperia Armena, che tuttora è in funzione secondo le antiche regole. La visita a questo luogo è inclusa nel VenicePass.

5. L’artigianato che viene da Oriente, tra seta e splendidi tessuti

Ben prima che i fratelli Polo tornassero da Oriente con il loro carico di seta e spezie, Venezia aveva appreso l’arte serica proprio da artigiani greci.

Alla fine del Trecento, oltre alla seta, tra i tessuti preziosi più richiesti vi era il velluto, spesso decorati con accostamenti cromatici che ricordano la vivacità orientale. Proprio con il velluto “controtagliato”, una specialità veneziana, si crearono le stole di procuratori e senatori della Repubblica.

Sia la produzione di seta sia di velluto erano sottoposte a rigidi controlli, sia sul tessuto sia sui colori usati. Il rosso scarlatto, o veneziano, ad esempio, veniva prodotto secondo tecniche mantenute rigidamente segrete.

Damaschi, sete, velluti e broccati hanno conosciuto periodi più difficili tra Sette e Ottocento, per ritornare oggi d’interesse grazie alla maestria di alcune aziende artigianali che tuttora operano a Venezia.

Venezia è uno scrigno di arti antiche, che hanno saputo reinventarsi nei secoli, e che lasciano anche a te, caro visitatore, il bel compito di continuare a farle vivere per svariati secoli.