Le Gallerie dell’Accademia di Venezia sono un complesso di edifici che ospitano delle importantissime collezioni di pittura veneta e veneziana, sia sculture che opere grafiche e pittoriche.
Le opere in mostra nella collezione permanente sono considerate di grande rilevanza per la storia dell’arte italiana e occidentale. Alcuni degli artisti presenti sono grandi rappresentanti del filone storico della cosìdetta pittura veneziana: Tintoretto, Tiziano, Canaletto, Giorgione, Giovanni Bellini, Jacopo Bellini, Vittore Carpaccio, Cima da Conegliano, Rosalba Carriera e Paolo Veronese.
Visitare questo museo significa approfondire e ammirare una delle più illustri epoche artistiche legate all’Italia. Un tripudio di arte e cultura da celebrare e conoscere.
La storia di un luogo affascinante sulle sponde del Canal Grande
Come per altri casi del genere in Italia, lo scopo principale di far coincidere una quadreria in un complesso accademico dedicato alle arti è puramente didattico. Si cominciano così a collezionare opere di artisti locali e stranieri per avviare e ispirare i più giovani alle professioni artistiche.
Fu così che l’antica istituzione dell’Accademia di Belle Arti venne fondata nel 1750 nel cosìdetto Fondaco della Farina, a pochi passi da Piazza San Marco, oggi sede della Capitaneria di Porto, dove si tenevano regolarmente lezioni di pittura scultura e architettura. Il 24 settembre 1750 il Senato Veneto sancì la nascita dell'Accademia Veneziana che si dotò di statuto nel 1756.
Con l’arrivo di Napoleone e la caduta della Serenissima Repubblica di Venezia (1797) ci fu prima una terribile razzia di opere, che passarono soprattutto ai musei del Louvre di Parigi o a Brera, e poi una ri-regolamentazione generale della struttura organizzativa che con un decreto del 1807 si vide spostata nell’attuale sede del convento e della scuola di Santa Maria della Carità.
Con la doppia valenza di scuola e istituto museale si decise ben presto di abbandonare l’idea di “museo universale“ per privilegiare la storia della pittura locale. E‘ grazie anche a questa scelta che oggi le Gallerie dell’Accademia presentano una delle più importanti collezioni d’arte Veneta e Veneziana al mondo.
Fu solo nel 2004 che si decise di dividere l’istituto di alta formazione e ricerca artistica dal museo.
Gallerie dell’Accademia: principali opere e collezioni del museo
Il Museo è oggi composto da 37 ambienti espositivi che ospitano alcuni dei maggiori capolavori della cultura occidentale, dalla celebre Tempesta di Giorgione alle pietà di Giovanni Bellini e Tiziano, dalle sculture di Canova fino all’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci.
Una collezione straordinaria che ha visto nel tempo arricchirsi di acquisizioni importanti come il San Giorgio di Andrea Mantegna o di artisti stranieri come Hans Memling e Hieronymus Bosch.
Letteralmente imperdibile il Convito in casa Levi dell’artista Paolo Caliari detto Veronese; una grande tela lunga oltre tredici metri dipinta inizialmente per il refettorio della Basilica di Ss. Giovanni e Paolo nel 1573. La scena avrebbe dovuto rappresentare una “Ultima cena“,tematica che decorava diversi refettori, si pensi all’Ultima cena di Leonardo da Vinci, ma fu condannata dall’inquisizione e l’artista ne dovette rispondere personalmente. Cambiò così il titolo in Convito in casa Levi pur di non rinunciare alla libertà di espressione pittorica e alla rappresentazione dei personaggi ripresi in pose di gran festa.
Di grande rilevanza storico-artistica, La Tempesta di Giorgione dipinto probabilmente agli inizi del Cinquecento. Misteriosa ed emblematica la scena in cui in un paesaggio naturale vengono mostrati una donna nuda intenta ad allattare un bambino e una guardia dai colori rossicci. Un fulmine squarcia il cielo, un’incredibile potenza resa attraverso semplici velature di colore, semplicemente straordinario.
A rappresentare ancora la grande pittura del Cinquecento veneto un maestro come Jacopo Robusti detto il Tintoretto che nelle sale del museo è riccamente celebrato e rappresentato. Il suo capolavoro presente in Galleria è il Miracolo di San Marco che in questa scena grazie al suo intervento riesce a salvare da un ingiusto martirio uno schiavo disteso a terra. Nella grande tela valorizzata dalla eccezionale resa prospettica si vede il Santo rompere con un gesto gli strumenti del martirio. Un capolavoro della pittura italiana!
Nonostante Venezia sia la città caposcuola del “colore“ e del “colorismo“ le Gallerie dell’Accademia custodiscono una preziosa collezione di disegni, stampe e cartoni preparatori di grandi artisti del passato. Fragili e straordinari disegni che il museo conserva facendo particolare attenzione alla luce e ai valori microclimatici. Una collezione che conta diversi lavori e schizzi di Leonardo da Vinci, Raffaello Sanzio, Canaletto, Hayez e un importantissima “matita su carta“ di Michelangelo Buonarroti che rappresenta l’episodio legato alla mitologia greca della Caduta di Fetonte.
Conservato in questa sezione anche l’iconico capolavoro di Leonardo Da Vinci, L’Uomo Vitruviano, in cui il maestro fiorentino rappresenta le proporzioni ideali del corpo umano, inscrivendo sia in un cerchio che in un quadrato un uomo a braccia aperte. La piccola “penna e inchiostro su carta“ è datato 1490 circa, ed è conservato presso le Gallerie dal 1822, quando fu acquistato dal pittore, poeta e collezionista d’arte Giuseppe Bossi.
Non posso svelarvi tutte le meraviglie custodite nelle Gallerie dell’Accademia, perché il mero elenco priverebbe di fascino la collezione. Ma spero di avervi stuzzicato e invogliato alla visita. Il Cinquecento è uno di quei secoli in cui è semplice fare un parallelo con i nostri tempi, visitare un museo come le Gallerie dell’Accademia ci aiuta a comprendere meglio la nostra realtà, in maniera anche serena ed “estetica“ così come solo l’Arte è in grado di fare.
Le Gallerie dell'Accademia sono in Campo della Carità, Dorsoduro 1050.
Lascia un commento