Quando si raggiunge la fine di Piazza San Marco, nel punto in cui le due colonne guardano imperiose alla laguna, si pensa che non ci possa essere qualcosa di più bello di così.

Eppure, poco più in là, gli occhi infine si posano su un isolotto dall’alto campanile ed è di nuovo meraviglia. L’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia galleggia sulla laguna in tutta la sua bellezza, e i suoi profili eleganti sembrano quasi accarezzare quelli della vicina Giudecca.

Recentemente, poi, dell’isola di San Giorgio se n’è parlato assai. Proprio qui, nel 2021, ha aperto il Labirinto di Borges, ispirato ad uno dei racconti dello scrittore ‘Il Giardino dei Sentieri che si biforcano’.

E, dunque, di quest’isola minuta, ma che ospita tra le sue braccia un microcosmo di storia e di arte, racconteremo in questo articolo. Cosicché, la prossima volta che giungerete in Piazza San Marco, allungherete lo sguardo fino a quel campanile e, magari, deciderete di partire per andare ad esplorarla. Nel caso, in fondo a questa pagina, vi diciamo anche come fare.

Dunque, cosa vedere sull’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia?

Sulla laguna veneta, galleggia quest’isola che, malgrado le sue contenute dimensioni, è portavoce di storie e capolavori, come lo sono le più grandi. Forse anche di più.

In effetti, essa è chiamata 'la Maggiore' solo per distinguerla da un’altra omonima, San Giorgio in Alga, un isolotto semi abbandonato della laguna veneta, meta ghiotta di razzie e scorribande.

Ebbene, per parlare di quest’isola non si può non iniziare dal suo elegante capolavoro, quello che balugina nel panorama di San Marco: la Basilica di San Giorgio Maggiore.

La Basilica di San Giorgio Maggiore

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Un tempo, l’isola era chiamata Memmia, perché di proprietà della famiglia patrizia dei Memmo. Fu dei Memmo fino al 982, quando la famiglia la donò ai monaci benedettini che qui edificarono il loro Monastero.

Circa 500 anni dopo, il progetto del refettorio e della straordinaria Basilica venne affidato ad uno dei grandi del tempo. L’architetto Andrea Palladio, infatti, pur dovendo solo ristrutturare un edificio già esistente, realizzò qui uno dei suoi progetti più strabilianti.

In stile rinascimentale, nella facciata della basilica si fondono elementi dal sapore cristiano e classico, lasciando spazio ad un frontone triangolare e ad un pronao a quattro colonne.

L’interno è luminoso e ospita tele di Giacomo Tintoretto e di suo figlio Domenico. Anche il coro ligneo merita una menzione: ogni seduta, infatti, realizzata da un maestro fiammingo, racconta un diverso episodio della vita di San Benedetto.

Se il coro lascia stupefatti, è invece il Campanile a catturare l’attenzione di molti. Assai simile a quello di San Marco, dopo aver salito i suoi 75 metri, non pare vera la visione che di Venezia si ha da lassù. Qui lo sguardo si libra sul Bacino e il Canal Grande, e arriva a spaziare fino alle lontane Burano e Murano.

Tornati con lo sguardo e con i nostri passi sul sagrato della chiesa, possiamo, senza indugio, visitare il resto del complesso monastico, sede della Fondazione Cini. Da lì, il passo sarà breve, verso il Labirinto di Borges.

Il monastero benedettino, sede della Fondazione Giorgio Cini

Splendido è anche il complesso monastico che oggi è sede della Fondazione Giorgio Cini.

La famiglia Cini riuscì nel secondo dopoguerra a ridare lustro all’isola di San Giorgio a Venezia. In effetti, dopo lo spoglio delle opere d’arte da parte dei napoleonici, tra cui le 'Nozze di Cana' del Veronese, spedite poi al Louvre, l’isola versava in uno stato di totale abbandono.

L’isola venne usata come deposito d’armi e presidio militare anche sotto gli Austriaci, e fu solo grazie ai Cini che il corso della storia dell’isola potè cambiare.

In effetti, San Giorgio Maggiore oggi è sinonimo di eleganza, di arte e di raffinatezza. Qui la Fondazione organizza mostre ed eventi culturali, grazie alle quali è possibile ammirare anche gli interni del Monastero.

Si pensi che tale era l’importanza di questi luoghi in passato che in quella che è oggi chiamata la Sala del Conclave venne eletto un papa nel 1800: papa Pio VII. Nella sala, si trova la famosa tela di 'San Giorgio che uccide il drago' di Vittore Carpaccio.

Le Vatican Chapels ed il Teatro Verde, arte e fede nel Parco della Fondazione

Del parco della Fondazione fanno parte anche le Vatican Chapels. Presentate alla Biennale d’Architettura del 2018, come Padiglione della Santa Sede, riscossero così tanto consenso da essere divenute parte di una mostra permanente. Le 11 cappelle costruite nel bosco, fanno parte di un modo unico di intendere il legame tra architettura e fede.

Poco più in là, si erge una costruzione di metà Novecento, in grado di ospitare fino a 1500 persone: si tratta del Teatro Verde. Qui la pietra è intervallata da piante di bosso, che ricordano un po’ gli anfiteatri delle ville dell’entroterra veneto. Nel costruirlo, la Fondazione Cini volle impegnarsi concretamente nel dare vigore agli eventi culturali sull’isola, con la collaborazione sia della Fenice sia della Biennale.

E dai boschi della Biennale, è doveroso infine visitare un altro dei parchi più incredibili di Venezia, il Labirinto di Borges.

Il Labirinto di Borges: racconti d'arte e natura

Per molti, l’isola di San Giorgio è sinonimo di Labirinto di Borges. Fino al 2021, il labirinto era visibile solo dall’alto del Centro Branca, e le sue fotografie e i suoi video davano adito a sfoghi dell’immaginazione.

Nella ‘città labirinto’, così definì Venezia la vedova di Borges, Maria Kodama, si trova il ‘regalo magico’ che l’architetto inglese Randoll Coate fece alla scrittrice.

In una delle città più amate da Borges ha preso vita nel 2011, grazie alla Fondazione Cini, uno dei Parchi più belli d’Italia, e sicuramente un labirinto letterario dove è molto più ciò che è impalpabile di ciò che è reale.

Il nome di Borges prende vita anche nell’alto delle siepi che ne delineano il cognome, insieme ad altri simboli disseminati tra le 3200 piante di bosso. Passeggiare, perdersi e ritrovarsi, come in un giardino di sentieri che si biforcano.

Come arrivare all’Isola di San Giorgio a Venezia

Se tutto ciò vi ha incuriosito, e non potrebbe essere diversamente, si sappia che ci sono 4 modi per arrivare all’isola di San Giorgio Maggiore, grazie al servizio pubblico di Venezia (linea 2 ACTV):

  1. da San Zaccaria (circa 3 minuti di viaggio);
  2. dalla Ferrovia (circa 45 minuti di viaggio);
  3. da Piazzale Roma (circa 40 minuti);
  4. dal Tronchetto (circa 35 minuti).