Non lontano dal famoso campo Santa Margherita, nel sestiere veneziano di Dorsoduro, sorge una chiesa che per la sua semplicità esteriore potrebbe passare inosservata: la Chiesa di San Pantalon. Questa chiesa dalla facciata incompiuta, però, custodisce al proprio interno un vero e proprio gioiello artistico; non a caso il suo soffitto è stato inserito dalla BBC nella lista dei dieci soffitti più belli del mondo.

La Chiesa di San Pantalon: la storia

La chiesa di San Pantalon, una delle poche chiese di Venezia a essere caratterizzata dall’incompiutezza della propria facciata, si affaccia sull’omonimo campo, campo San Pantalon, a poca distanza dal più conosciuto campo Santa Margherita, nel vivace sestiere di Dorsoduro. La chiesa è intitolata al martire San Pantaleone di Nicomedia, in veneto, per l’appunto, San Pantalon, un medico cristiano che visse fra il III e il IV secolo d.C. e che fu martirizzato durante la Grande Persecuzione dell’imperatore Diocleziano. Patrono delle ostetriche e compatrono dei medici con i celebri Cosma e Damiano, San Pantaleone è venerato come santo da numerose Chiese cristiane e fa parte del gruppo dei cosiddetti santi anargiri, così chiamati nella Chiesa greca i santi che, secondo la tradizione, esercitarono la medicina gratuitamente.

Poche e incerte sono le informazioni riguardanti la data precisa di fondazione e l’aspetto originario della chiesa ma ciò che è certo è che essa doveva esistere, però, già nel 1161, data di un privilegio di papa Alessandro III in cui la chiesa fu ricordata per la prima volta. L’aspetto odierno si deve all’architetto trevigiano Francesco Comin che la ricostruì in stile barocco tra il 1668 e il 1686. Modifica sostanziale fu sicuramente la rotazione di novanta gradi dell’asse longitudinale della navata, portando così la facciata prospettante sul campo, che fino a quel momento aveva volto al rio Mosca. La nuova facciata rimase però incompiuta, rivelando così la sottostruttura in mattoni.

La Chiesa di San Pantalon: il soffitto

Il tesoro nascosto di questa chiesa si può ammirare, in tutta la sua magnificenza, volgendo semplicemente lo sguardo in direzione del soffitto: quello che potrà sembrare uno stupefacente affresco, è in realtà un vastissimo dipinto su tela, precisamente 44 teleri uniti fra loro; una sorprendente opera di prodigiosa abilità che, con i suoi 443 metri quadrati, è ritenuta la più grande opera su tela al mondo. 

Il dipinto raffigura il Martirio e la Gloria di San Pantaleone, opera del pittore veneziano Giovanni Antonio Fumiani, realizzata tra il 1680 e il 1704. L’opera intera ripercorre i momenti salienti dell’ingiusta condanna a morte del santo da parte dell’imperatore romano Galerio Massimiano, raffigurato sul lato destro seduto su un trono e vestito di rosso. 

San Pantaleone è invece raffigurato sopra la cappella maggiore, anch’egli seduto su un trono, mentre sul lato sinistro è rappresentata la scena del martirio. 

La scena più suggestiva è sicuramente quella centrale, dove si celebra il trionfo di San Pantaleone accolto in paradiso da Cristo e da una moltitudine di angeli che gli porgono la corona della gloria e la palma del martirio. 

Ciò che rende davvero magnifica quest’opera è stata sicuramente l’abilità del maestro Fumiani di prolungare il dipinto anche nella struttura architettonica reale della chiesa, creando così un'illusione visiva unica.