Camminando per Venezia, è impossibile non notare quei curiosi rigonfiamenti di malta che spuntano agli angoli delle calli, quasi fossero cicatrici lasciate dal tempo. Cosa rappresentano? A cosa servivano? Queste misteriose protuberanze, note come "gobbe" o "pissotte", nascondono una storia dimenticata, legata all’ingegno e alle necessità. 

Perché Venezia sa raccontarsi attraverso i suoi particolari più insoliti e lontani dai classici cliché turistici. Se vuoi addentrarti nei misteri della laguna e scoprire i luoghi più suggestivi della città, sfrutta i vantaggi del Venice Pass, e vivi esperienze autentiche e indimenticabili con il massimo del confort, nel cuore di una città unica al mondo.

I misteriosi calchi di malta sparsi per la città

20250414094457-pissotta-venezia.jpg

Perdersi camminando senza una meta precisa tra le calli del centro storico è senza dubbio una delle esperienze da non perdere a Venezia. Durante queste suggestive passeggiate, sicuramente avrai notato delle insolite colate di malta situate negli angoli.

Comunemente chiamate “gobbette”, i misteriosi calchi di malta prendono il nome di “gobbe antibandito” o “pissotte” e, se sei tra coloro che si sono sempre chiesti quale utilità avessero o se fossero solo ornamenti del circuito pedonale veneziano, finalmente conoscerai la vera storia di un simbolo superstite di una Venezia passata.

A cosa servivano le “gobbe antibandito” o “pissotte”?

20250414094729-pissotta-venezia-dissuasori.jpeg

Situate negli angoli bui delle calli ma anche negli angoli delle chiese, il centinaio di “gobbe antibandito” o “pissotte” rimaste, sono delle colate di malta, spesso in pietra d’Istria o in ferro battuto, che avevano il compito di impedire che i malviventi e i banditi si nascondessero negli angoli per fare agguati o sfuggire alle autorità.

Ma perché questo poteva essere un problema tanto grave da modificare l’estetica della Serenissima? La risposta è semplice: Venezia non disponeva di un’illuminazione pubblica e percorrere le calli nelle ore più buie della notte poteva essere pericoloso per un passante e un’ottima occasione per un malvivente. Questi ultimi, infatti, approfittavano degli angoli per aggredire e derubare il malcapitato che si trovava lì in quel momento.

Le origini dei nomi

20250414094847-pissotta-venezia-origini-dei-nomi.jpg

Per evitare che la città diventasse satura di criminalità, che il terrore regnasse sovrano e per abbassare il numero di uccisioni notturne, vennero rapidamente costruite queste “gobbe antibandito” insieme alla comparsa del mestiere del codega o “el còdega”, un servitore che illuminava le strade con una lanterna.

Le “gobbe antibandito” avevano però una seconda utilità tanto da ricevere un secondo appellativo, quello di “pissotte” o “pissabraghe”: oltre a impedire ai criminali di nascondersi dalle loro prede, si narra che le colate di malta inclinate avessero anche il compito di mantenere un certo decoro pubblico e quindi impedire ai veneziani di urinare negli angoli delle calli.

Urinare su un piano inclinato, infatti, provocava il rischio di ricevere tutto addosso, sui propri pantaloni e sulle proprie scarpe, e per questo motivo si iniziò a evitare di fare i propri bisogno lì. Avente la funzione di anti-criminalità e deterrente orinatoio nonché strumento educativo per i cittadini, quello che potrebbe sembrare un ornamento o un'insignificante colata di malta fatta male e apparentemente per errore, nasconde una sua storia e un suo significato, che ancora oggi viene raccontata dopo anni di distanza.