Storia, arte, bellezza. Questa è la Riviera del Brenta che attraverso il naviglio dell’omonimo fiume unisce Venezia e Padova. Un luogo con una storia che affonda le proprie radici ai tempi della Serenissima e che ha visto nei secoli impreziosire le proprie rive da bellissime ville ancora oggi in buona parte visitabili.

Divenuta tra le più interessanti mete turistiche del Veneto, la Riviera del Brenta ha però anche sviluppato un comparto industriale molto ricco, che vede tra tutte le attività spiccare quella calzaturiera, fiore all’occhiello che ha reso questa zona d’Italia celebre in tutto il mondo.


Storia della Riviera del Brenta

Oggi quando si parla di Riviera del Brenta si intende l’area urbana, parte della città metropolitana di Venezia, che si estende lungo il corso del fiume Brenta. Questo, giunto a Stra nel suo fluire da ovest ad est, prosegue il suo tragitto fino a sfociare a Fusina, nella laguna di Venezia.

Oltre ai centri urbani che si affacciano sul Brenta come Malcontenta, Mira, Dolo e Stra, vengono considerati parte della Riviera anche quelli un poco più interni come Vigonovo, Campagna Lupia e Fossò.

Ciò che rende famosa e interessante dal punto di vista storico-paesaggistico l’area sono certamente le ville che vennero costruite tra il XVI e il XVIII secolo dalle famiglie veneziane più ricche e potenti del tempo. 

Lo sviluppo di quest’area, lungo l’ultimo tratto del fiume Brenta che da Padova conduce a Venezia, iniziò ai tempi della Serenissima Repubblica.

Era infatti il 17 aprile 1345 quando il Maggior Consiglio della Repubblica di Venezia abrogava una legge fino ad allora in vigore e che proibiva ai cittadini della Serenissima di poter acquistare terreni nella terraferma.  

Una data importante perché da quel momento in poi le nobili famiglie veneziane furono autorizzate a spostare parte dei propri interessi commerciali lungo le rive del fiume Brenta.

Le ville oggi sono ancora in gran parte visibili lungo il percorso del fiume Brenta e testimoniano la potenza delle famiglie patrizie veneziane che qui costruirono le proprie residenze per trascorrere la villeggiatura estiva, lontano da Venezia.

Abitazioni che in tutto e per tutto consentivano ai propri abitanti di continuare a condurre la medesima vita sociale e mondana a cui erano abituati.

Come le ville costruite negli stessi anni in altre zone del Veneto, anche quelle della Riviera del Brenta splendono come luoghi unici, solitari e al contempo splendidi.

I loro proprietari, come detto, erano appartenenti all’aristocrazia, ma è importante considerare quante classi sociali in realtà gravitassero attorno a residenze di questo tipo. Non possiamo infatti considerare i soli proprietari, ma anche gli architetti, i costruttori e i decoratori fino ad arrivare alla servitù e ai manutentori dei giardini.

Nel corso degli anni poi, la Riviera del Brenta è stata meta di frequentazioni illustri, tra queste ricordiamo Casanova, Galileo Galilei, Lord Byron, Gabriele D’Annunzio, i reali di Francia e di Russia, gli Asburgo e i Savoia. 

Questo “locus amoenus”, come lo avrebbero definito gli antichi, è stato rappresentato nell’arte da grandi artisti come Tiepolo, Guardi e Canaletto. Grazie alle loro opere è stato possibile perciò congelare nel tempo frammenti di un’epoca di grande splendore e oggi avere testimonianza dell'aspetto della zona della Riviera del Brenta nel ‘700.  

Anche la letteratura non manca di citare quest’area.

Decantata per le sue bellezze da Goethe, ambientazione per l’opera l’opera buffa di Carlo Goldoni “Arcadia in Brenta”, questa zona venne però citata già qualche secolo prima addirittura dal padre della lingua italiana: Dante Alighieri.

Sono due infatti le località che compaiono nel canto V del Purgatorio, Oriago e Mira, oggi collocate ad inizio Riviera nel tratto che corrisponde alla SR11 che da Marghera porta a Padova.

Ecco i versi riportati in una lapide affissa all’esterno di Villa Moro, ad Oriago:

“Ma s'io fosse fuggito inver la Mira, quando fu' sovraggiunto ad Oriaco, ancor sarei di là ove si spira.”


Itinerari lungo la Riviera del Brenta

La Riviera del Brenta è un territorio dalle mille sorprese. Oltre ad offrire arte, storia e cultura con le sue meravigliose ville permette anche di vivere esperienze di vero e proprio relax tra la natura.

Le soluzioni sono diverse, come ad esempio percorrere il tratto di Brenta impreziosito dalle bellissime ville con un’imbarcazione o, per chi è più sportivo, sfruttare i percorsi per le biciclette o decidere per una passeggiata tra natura e arte.

Non solo. La zona, proprio perché ai confini con la Laguna di Venezia, permette anche di visitare un ecosistema unico nel suo genere.

La gastronomia è inoltre un altro fiore all’occhiello oltre ad essere una componente importante per questo territorio e assolutamente da provare.

Nei numerosi ristoranti è possibile infatti assaggiare tante prelibatezze tipiche del territorio con una cucina che ha come ingredienti principali il pesce e i crostacei, data la lunga storia che lega la Riviera del Brenta alla Repubblica Serenissima. Dalle trattorie a conduzione famliare alle location di prestigio, anche per eventi, in antiche dimore.


Le ville della Riviera del Brenta

Proviamo ad immaginare cosa significasse per i patrizi veneziani più facoltosi arrivare in Riviera per trascorrere la villeggiatura estiva.

Il tragitto avveniva via acqua. Da Venezia risalivano il canale navigabile del Brenta grazie ad un battello chiamato Burchiello. Questa imbarcazione, oggi utilizzata nella sua versione moderna a fini turistici per crociere lungo il fiume, un tempo era trainata dalle rive dalla forza di uomini, buoi o cavalli. Le merci invece erano trasportate con barche chiamate Burci.

Le ville si presentavano come residenze di campagna strutturate in un unico complesso che comprendeva la dimora padronale e gli edifici destinati a servizi di vario tipo. Questo ha fatto sì che esistessero tre diversi tipi di villa:

la villa-azienda, che grazie all’agricoltura aveva trovato una nuova fonte di ricchezza.

la villa-tempio, luogo di incontro per artisti e intellettuali.

la villa-reggia, edificio di rappresentanza dove si svolgevano feste e banchetti.

Tante sono le ville ancora oggi presenti nel lungo tratto del Brenta chiamato Riviera. Tra queste due perle preziose note e invidiate in tutto il mondo: Villa Foscari detta “La Malcontenta” e Villa Pisani.

Villa Foscari, meglio conosciuta come “La Malcontenta” è un piccolo gioiello incorniciato tra i filari di salici piangentie. Un edificio realizzato da Andrea Palladio per i fratelli Nicolò e Alvise Foscari a metà del 1500, esempio dell’utilizzo più compiuto delle tecniche del celebre architetto veneto. Il particolare nome "la Malcontenta" sembra avere origine da una leggenda risalente al 1800 e che ha per protagonista l’infelice proprietaria della villa. 

La villa sorge non lontana dalla laguna e si presenta come un unico blocco, su tre piani, con all'interno decorazioni di Giovanni Battista Zelotti e Battista Franco.

Oggi Museo Nazionale, Villa Pisani a Stra è la più bella e famosa tra tutte le costruzioni edificate lungo la Riviera del Brenta.

Venne costruita nel XVIII secolo su commissione della nobile e ricca famiglia veneziana dei Pisani di Santo Stefano, un ramo importante del casato Pisani. L’edificazione della maestosa villa Pisani ebbe inizio nel 1735 e i lavori vennero commissionati all’architetto padovano Girolamo Frigimelica. Questo però eseguì solo la costruzione delle scuderie e alcune decorazioni nell’area del giardino. Il progetto vero e proprio della villa è dunque attribuito principalmente a Francesco Maria Preti.

Degno di nota il grande parco con uno dei labirinti più famosi d'Europa. All'interno della villa 114 stanze con affreschi di pregio tra i quali "Gloria della famiglia Pisani" di Gianbattista Tiepolo.

La villa venne venduta dai Pisani a Napoleone Bonaparte ad inizio Ottocento e nel corso del tempo ha visto ospiti molti reali e personaggi importanti della storia, della cultura e della politica internazionale.

Molte altre sono degne di nota come Villa Widmann a Mira e Villa Foscarini Rossi a Stra dove ha sede il museo della scarpa.


Riviera del Brenta: una via d’acqua tra Padova e Venezia

Grazie agli interventi di pulizia e risezionamento dei fiumi, avvenuti negli anni ‘50, è stato possibile ripristinare la navigazione proprio lungo quegli antichi percorsi d’acqua che ai tempi della Serenissima hanno visto passare tante famiglie veneziane tra le più in vista. 

Oggi la navigazione fluviale lungo il Brenta non è più una necessità di trasporto come un tempo, ma un modo per visitare e vivere il territorio. Dal 1960 è possibile infatti percorrere il Brenta con il Burchiello, un battello turistico che consente di vedere da una prospettiva differente le bellezze di questi luoghi.

Il Burchiello, tra marzo ed ottobre effettua servizio come linea turistica che da Padova, attraverso al Riviera del Brenta, conduce a Venezia. Un tragitto da inserire tra le cose da fare perché permette di ripercorre la storia, l'arte e il tempo.

Oltre al Burchiello esistono anche servizi per il noleggio di imbarcazioni per eventi o escursioni. Un modo per rendere percorsi e visite personalizzabili a seconda delle necessità dei partecipanti.

Un altro modo per conoscere la Riviera è percorrerla in bicicletta sin bicicletta seguendo il medesimo percorso del Brenta, ma con la possibilità di inoltrarsi anche all’interno per visitare il territorio. Ville, natura e relax. Un’occasione unica per immergersi in un’esperienza a passo lento.


L’Oasi naturalistica di Valle Averto

Nel comune di Campagna Lupia sorge l’Oasi naturalistica di Valle Averto, 200 ettari di Laguna Veneta gestita dal WWF.

Riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente come area di importanza internazionale questo ambiente permette di vivere un’esperienza in mezzo alla natura a poca distanza dalle ville della Riviera.

Valle Averto sorge su una delle zone umide della laguna usate per una forma di allevamento estensivo dei pesci presente da secoli lungo il litorale. Grazie alle visite guidate è possibile scoprire luoghi di una bellezza particolare all’interno di un ecosistema delicato.

La vegetazione è tipica con tamerici, salicornie, canneti e ninfee. Un posto perfetto per chi pratica birdwatching dato il gran numero di specie di animali acquatici. In primavera e in estate è possibile ad esempio ammirare l’airone rosso, il falco di palude, mentre in inverno l’airone bianco e l’aquila di mare.

L’avifauna può essere studiata senza recare alcun disturbo all'ecosistema grazie alle piccole torrette di osservazione nascoste da pioppi neri, ontani, frassini.

Un esempio di tipica valle da pesca veneta, chiusa alla caccia per poter essere preservata nel tempo. Una tappa al di fuori degli itinerari convenzionali lungo la Riviera del Brenta e per questo ancora più interessante da inserire tra i luoghi da visitare.


Le calzature della Riviera del Brenta

Oggi la Riviera del Brenta è una zona che vive non solo grazie al turismo ma anche e soprattutto alle piccole e medie industrie che vi si trovano. Il settore più noto è sicuramente quello calzaturiero che ha reso rinomata, lungo tutta la Riviera, la produzione di scarpe realizzate da veri e propri maestri. Opere di artigianato note in tutto il mondo e con una storia che risale molto indietro nel tempo e cioè a quando i nobili veneziani che si recavano in estate nelle loro residenze in riva al Brenta portavano con sé anche calzolai e ciabattini. Categoria che nel 1268 aveva fondato a Venezia una confraternita.

Nell’area della Riviera del Brenta questa tipologia di artigianato si è tramandata nel tempo e trasformata in una forma più articolata di piccola impresa industriale a carattere familiare. Qui l’attività calzaturiera dal 1898, con la nascita della prima industria meccanizzata, si è sviluppata fino a diventare un fiore all’occhiello per questa zona del Veneto. Oggi la produzione di calzature è una vera e propria eccellenza del territorio con più di 500 aziende in tutte l’area e 10000 addetti ad una produzione che per il 90% viene esportata all’estero. Molti sono infatti i nomi famosi tra brand e personaggi che richiedono calzature su misura proprio alle aziende della Riviera del Brenta.

Un museo tutto dedicato alla mondo della calzatura made in Riviera del Brenta è ospitato all’interno della bellissima Villa Foscarini a Stra. La collezione raccoglie oltre 1500 modelli di calzature femminili di lusso realizzate in oltre 70 anni di attività e nate da collaborazioni con prestigiosi marchi di moda famosi in tutto il mondo.

Il calzaturificio Vladì Shoes di Vigonovo (Ve) è di certo tra quelli che nel produrre scarpe mette da anni in campo tutto il sapere di un’arte che resiste nel tempo. Questa azienda ha capito che per essere concorrenziale è estremamente importante avere un modo differente nell’intendere le tendenze del momento. La calzatura infatti per il calzaturificio Vladì non è solo un accessorio ma un modo, per chi la indossa, di poter esprimere se stesso.

Per questo ai clienti viene data la possibilità di personalizzare le proprie scarpe creando modelli del tutto originali non solo nella forma, ma anche nei colori. L’alta qualità del pellame inoltre è un altro elemento fondamentale per la realizzazione di una scarpa capace di fare la differenza sul mercato.

Vladì Shoes produce le sue calzature a Vigonovo e ha un punto vendita a Venezia:

Vladì Venice Shoes

Cannaregio 2340 - 30125 Venezia

Tel. +39 0412440084

store@vladishoes.it