
Stiamo parlando di un artista straordinario, uno dei grandi protagonisti della pittura veneta del Quattrocento sapientemente ospitato e raccontato oggi nella splendida cornice di Palazzo Ducale. Egli è universalmente conosciuto per i suoi grandi teleri (vaste composizioni pittoriche su tela) e per i suoi cicli di lavori a carattere religioso e narrativo: Vittore Carpaccio (1460– 1526). L'artista nella sua pittura mette in scena lo splendore e la magnificenza della Venezia del XV secolo, trascinando gli aspetti attribuiti al divino nel vivere quotidiano, sempre a cavallo tra sacro e profano, fondendo con grande maestria i racconti biblici con le architetture e i luoghi della città. Una mostra come questa aiuta a comprendere l’opera di un’artista visionario, di difficile comprensione, a cui non era dedicata una mostra monografica dal 1963, all’epoca ospitata nello stesso Palazzo Ducale.
Vittore Carpaccio. Dipinti e disegni: la mostra

A volte ingiustamente oscurato da suoi contemporanei come I Bellini, o ancora successivamente dai maestri del colorismo veneto come Tiziano o Giorgione, il Carpaccio è diventato di nuovo oggetto di ricerca per la storiografia contemporanea, che anche grazie a continue scoperte, attribuzioni e restauri, ne hanno permesso un maggiore e prezioso approfondimento in termini di conoscenza storico-artistica e del personaggio che ne hanno condizionato la riscoperta. Da queste premesse nasce la grande monografica oggi ospitata nelle sale dell' Appartamento del Doge
Il percorso espositivo è ideato e co-realizzato insieme alla The National Gallery di Washington e mantiene il segno di un itinerario, sia per quel che riguarda lo sviluppo tematico che cronologico, di tutto ciò che riguarda l’evoluzione dell’arte di Carpaccio. Un cammino in successione che diventa quasi un’analisi comparativa dei suoi dipinti religiosi accanto a quelli più laici e di genere, esposti assieme a un nucleo ragguardevole di disegni che mostrano al pubblico tutta l’incredibile perizia tecnica di questo artista, la sua minuzia nella resa paesaggistica, la capacità di descrizione dettagliata della realtà, l’indagine prospettica e gli effetti luministici.
Una celebrazione importantissima per restituire gloria ad un artista che ha donato vanto e grande considerazione, consolidando il binomio indissolubile tra l’arte e il capoluogo veneto. Lo storico dell’arte Giulio Carlo Argan nel suo Storia dell’arte italiana sottolinea come il pittore "vede e comunica ciò che si vede, non insegna a pregare, filosofare, fantasticare”. In questo senso la sua lezione verrà assimilata da altri grandi artisti come Paolo Veronese e Jacopo Bassano, fino a Canaletto. Una sintesi di paesaggio, equilibrio, prospettiva che diventa sempre più evidente nella mostra sala dopo sala.
L’esposizione dunque tenterà di ripercorrere i percorsi di vita e d’arte dell’artista dalla giovinezza alla consacrazione artistica, andando a ricomporre alcuni dei suoi cicli narrativi oggi dispersi, e tracciando e consigliando ai fruitori i diversi luoghi del territorio in cui ammirare la sua produzione tra cui: la scuola di San Giorgio degli Schiavoni, la scuola di Santa Maria degli Albanesi e la collezione di dipinti della Galleria dell’Accademia.

Informazioni utili
Il museo è aperto al pubblico da domenica a giovedì 8.30 – 21.00 (ultimo ingresso ore 20.30); venerdì e sabato 8.30 – 23.00 (ultimo ingresso ore 22.30) e la mostra sarà visitabile fino al 1 ottobre 2021
Il Biglietto intero ha un costo di 25,00 euro ed è valido per Palazzo Ducale e per il percorso integrato del Museo Correr, Museo Archeologico Nazionale, Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana. Ha validità per 3 mesi e consente una sola entrata in ogni edificio.
Il Biglietto ridotto ha un costo di 13,00 euro ed è a uso esclusivo delle seguenti categorie: ragazzi da 6 a 14 anni, studenti dai 15 ai 25 anni, visitatori oltre 65 anni, personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT), Titolari di Carta Rolling Venice, Titolari di ISIC – International Student Identity Card.
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